Tra i vicoli di Venezia, con nella mente ancora il film “Padre Pio” e la sua forza.
Diretto da Abel Ferrara, “Padre Pio” è un film che nella sua essenzialità ci ha fatto vivere qualcosa di unico, rimanendo sotto la nostra pelle. E, tra i vicoli di Venezia, in una giornata un po’ nuvolosa, incontriamo Martina Gatti, che ci spiega come è stato speciale, diverso ed unico lavorare al film con un regista come Abel e di come fosse terrorizzata all’inizio delle riprese. Ma con Martina abbiamo parlato anche di indifferenza, ribellione e delle sue isole felici, e di come a volte queste isole si possano trovare sulla cima di una montagna.
Qual è il tuo primo ricordo legato al mondo del cinema?
Lady Oscar e Anastasia, quanto desideravo essere come loro.
“Padre Pio” è un film unico nel suo genere, parlando di redenzione ma allo stesso tempo di colpa e di rivoluzione. Come ti sei preparata per il tuo ruolo?
Ho cercato di pensare a cosa potrebbe succedere a una persona che perde tutto e in cambio le viene proposta la “rivoluzione“, parola che Anna non ha neanche mai sentito. L’ho immaginata sempre in bilico tra il lasciarsi completamente andare alla sua sofferenza e la voglia di trasformarsi in una guerriera. Per me, nessuna delle due cose si realizza mai, e lei resta in bilico tutta la vita.
![TIR_MG-11 Intervista Martina Gatti](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-11.jpg)
![TIR_MG-3](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-3.jpg)
“L’ho immaginata sempre in bilico tra il lasciarsi completamente andare alla sua sofferenza e la voglia di trasformarsi in una guerriera”.
![TIR_MG-9 Intervista Martina Gatti](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-9.jpg)
![TIR_MG-13 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-13.jpg)
Abel Ferrara, il regista, non ha voluto utilizzare luci artificiali, molte delle inquadrature ricordano quasi dei dipinti e ha un modo particolare e unico di raccontare questa storia, quasi minimalista, essenziale ma che proprio per questo “rimane con te”. Quando hai letto la sceneggiatura, qual è stato il tuo primo pensiero? E qual è stata la prima domanda che hai fatto ad Abel?
Terrore. Anna ha forse una battuta, e nel film piange solo. Avevo una paura enorme di non riuscirci, e con Abel ho parlato proprio di questo. Lui mi ha rassicurata, ma non è bastato: nemmeno Abel Ferrara riesce a far sparire la mia ansia.
Nel film, l’assenza di Padre Pio a tutto quello che sta succedendo diventa quasi una delle presenze maggiori del film. Nella vita, quando ti fa incazzare l’indifferenza?
Non mi esprimo. La mia percezione è che questa parola la usino un po’ tutti ultimamente, e ne abusino. Le persone parlano tanto di quanto schifo faccia l’indifferenza generale, e a me sembra un po’ ipocrita. Io di certo non mi definisco un’indifferente; nessuno lo fa. Eppure le cose non cambiano. Perché, se nessuno di noi è indifferente a nessuno, allora non si è creata alcuna differenza?
![TIR_MG-20 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-20.jpg)
![TIR_MG-16 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-16.jpg)
“Perché, se nessuno di noi è indifferente a nessuno, allora non si è creata alcuna differenza?”
![TIR_MG-12 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-12.jpg)
![TIR_MG-35 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-35.jpg)
In generale, cosa ti fa dire di sì a un progetto?
Diciamo che ancora non sono arrivata al punto di poter selezionare i progetti per cui vengo presa, mi ritengo fortunata quando qualcuno ci casca e mi sceglie. Quando potrò, diro sì alle belle storie, e al modo in cui sono scritte. Saranno dei sì principalmente per la scrittura.
Immagino che, nel fare il lavoro dell’attore e nell’immedesimarsi sempre in altre persone, si vengano a scoprire anche nuove cose di sé stessi. Qual è l’ultima cosa che hai scoperto di te?
Sono molto d’accordo con il conoscere sé stessi recitando. Purtroppo, l’ultima cosa che ho scoperto di me facendo un monologo mesi fa è un po’ triste. Ho realizzato di essere una persona sola, pur essendo un animale sociale, e avendo tantissime persone vicine a me. Realizzarlo è stato illuminante.
![TIR_MG-25 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-25.jpg)
![TIR_MG-27 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-27.jpg)
![TIR_MG-24 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-24.jpg)
“Conoscere sé stessi recitando”
![TIR_MG-44 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-44.jpg)
![TIR_MG-32 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-32.jpg)
![TIR_MG-42 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-42.jpg)
Quando prepari un personaggio, sei più razionale o istintiva?
Servono entrambe le parti, anche se la mia prima analisi è sempre razionale e basata sulla sceneggiatura. Se leggi bene lì c’è già tutto. Anche la musica.
Qual è la cosa più coraggiosa che tu abbia mai fatto?
Ho cercato di non avere paura.
Di cosa hai paura invece?
Tutto. Aerei. Aghi. Buio, mostri, camminare da sola la notte, i tuffi al mare. Però sento che ci sto lavorando. Per esempio non ho più paura di nessun insetto.
![TIR_MG-52 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-52.jpg)
![TIR_MG-54 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-54.jpg)
![TIR_MG-55 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-55.jpg)
![TIR_MG-56 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-56.jpg)
Il tuo più grande atto di ribellione?
L’ultimo anno del liceo ho chiesto ai professori di essere bocciata alla maturità per restare a scuola, dove stavo così bene. Hanno detto no.
Cosa significa, per te, sentirsi a proprio agio nella propria pelle?
Significa ballare come ti senti anche se non hai il senso del ritmo.
![TIR_MG-59 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-59.jpg)
“Significa ballare come ti senti anche se non hai il senso del ritmo”.
![TIR_MG-66 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-66.jpg)
![TIR_MG-67 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-67.jpg)
![TIR_MG-65 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-65.jpg)
Una persona/personaggio reale che vorresti interpretare?
Non è una persona reale, ma il personaggio di un libro. Il mio sogno è interpretare Meme, uno dei personaggi di “Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez.
La tua isola felice?
Voi non lo sapete ma io è da tutta la vita che uso l’espressione “isola felice” per dire quando sto veramente bene. Per questo conosco bene la risposta. Ne ho avute tante. La mia isola felice è stata la palestra dove facevo ginnastica artistica da piccola. È stata il liceo, è stata una casa al mare a Terracina, è stata il tavolino di un bar a Trastevere con i miei amici. È stata Berlino, è stata mia mamma, e poi è stata anche un paesino in Puglia dove ho girato un film. Un’isola in montagna.
![TIR_MG-72 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-72.jpg)
![TIR_MG-76 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-76.jpg)
![TIR_MG-77 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-77.jpg)
“È da tutta la vita che uso l’espressione ‘isola felice’ per dire quando sto veramente bene”.
![TIR_MG-69 Martina Gatti Intervista](https://www.theitalianreve.com/wp-content/uploads/2022/09/TIR_MG-69.jpg)
Makeup by Laura Casato
Makeup assistant Carolina Scerra
Hair by Francesca Amenta
Styling by Valentina Palumbo
Thanks to Lapalumbo Comunicazione
Thanks to Armani Beauty
LOOK 1
Fendi
LOOK 2
Missoni