Le giornate tra agosto e ottobre hanno il profumo di un’estate che sta per finire. Un odore dolce, malinconico, narcotico, assolato – proprio come quello del gelsomino. Per questo, non c’è luogo migliore per salutare gli ultimi mesi estivi dei campi di Chanel a Grasse, dove il gelsomino schiude i suoi fiori fragili nella luce obliqua di fine stagione. In questa terra unica, rinfrescata dal vento e riscaldata dal sole mediterraneo, culla della profumeria francese, ogni anno si rinnova una tradizione lunga tre secoli: coltivare piante da profumo con cura e savoir-faire, per ottenere risultati d’eccezione.
Oggi, a quasi un secolo di distanza, Chanel continua ad approvvigionarsi a Grasse, e dal 1987 contribuisce attivamente alla salvaguardia della coltivazione del gelsomino. A questo si affiancano rosa di maggio, iris, geranio e tuberosa: cinque raccolti esclusivi, riservati alle creazioni olfattive della Maison.
I. PREPARARSI

All’arrivo, siamo avvolti dal profumo. Con emozione indossiamo gli stivali, attraversiamo la soglia della maison di campagna. Il terreno, riscaldato dal sole mediterraneo e accarezzato da un vento gentile, ospita una biodiversità coltivata con rigore.



È proprio da qui che parte la storia del N°5, oggi simbolo di eleganza senza tempo. Ma nel 1921 fu una rivoluzione: un profumo concepito come un abito di haute couture. In un’epoca in cui le fragranze imitavano un singolo fiore, Gabrielle Chanel e il profumiere Ernest Beaux immaginarono una composizione complessa, con oltre ottanta materie prime – tra naturali e sintetiche – dominata da un’overdose di aldeidi. Un accordo opulento, pulito, modernissimo. Quanto al nome, Mademoiselle non scelse un nome poetico, ma il suo numero fortunato: il cinque.



Cinque anche le tappe di questo viaggio, vissute accanto a cinque talent d’eccezione – Nicky Passarella, Martina Socrate, Ambra Cotti, Mattia Basso, Matteo Robert.




È con loro che ci siamo immersi in un percorso sensoriale che ha saputo svelare i gesti, i volti e i paesaggi dietro la raccolta del gelsomino.



Si inizia.
II. LA RACCOLTA

“Ogni fiore è una stagione”, dice Joseph Mul, la cui famiglia coltiva questi campi da cinque generazioni. La sua voce è quella dell’esperienza, la sua presenza un passaggio di testimone tra passato e futuro.




Nel 1987 dall’incontro della sua famiglia con Jacques Polge inizia la collaborazione tra Chanel e la famiglia Mul: una storia di fiducia, nonché un’alleanza inedita tra profumeria d’autore e agricoltura sostenibile.


Da allora, la Maison assicura continuità e qualità olfattiva investendo direttamente nella terra, proteggendola con metodi biologici, analisi continue e tecniche di irrigazione mirate.






Nel cuore dei campi, una fabbrica costruita nel 1988 consente di trasformare i fiori freschi in essenze preziose entro poche ore dalla raccolta.





La raccolta è un gesto coreografico, rapido e delicato.





La materia prima – viva, fragile, profumatissima – viene trattata con rispetto assoluto.


Ed è qui, tra i campi, che l’emozione si fa sempre più forte, tra la fragranza inebriante di gelsomino e la trepidazione di scoprire sempre qualcosa di nuovo, di unico, come solo la Maison ci sa regalare.



III. RENDEZ-VOUS CON OLIVIER POLGE

Nella quiete della casa di campagna che si staglia su un orizzonte fuori dal tempo, incontriamo Olivier Polge, Parfumeur Créateur della Maison e figlio di Jacques, da cui ha ereditato la storica alleanza con la famiglia Mul.




Il passaggio di testimone tra padre e figlio è stato più di un’eredità professionale: Jacques Polge ha lasciato a Olivier le chiavi di un universo profumato magico e prezioso, e oggi è proprio lui a portare avanti questa eredità, trasformando savoir-faire e petali fragranti in essenze che parlano al presente.




È Olivier a raccontarci come nascono le fragranze Chanel: da un’idea astratta, da una sensazione, da una materia viva che porta con sé la memoria dei luoghi. Dalla rosa al geranio, dall’iris alla tuberosa, fino proprio al gelsomino, ogni fiore ha un carattere, un peso emotivo, una specifica funzione narrativa.



Qui ci accompagna in un viaggio olfattivo che parte dai campi e arriva fino al flacone: è lui a mostrarci come, negli anni, ha saputo sviluppare nuove composizioni, rimanendo sempre fedele allo spirito della Maison.



Il suo N°5 preferito? Quello immaginato, per la prima volta, da Gabrielle: l’Essenza, con la sua gestualità raffinata, quel gesto di poggiare il tappo sui punti caldi del corpo per liberare la fragranza. E poi l’Eau, la reinterpretazione che ha firmato lui stesso: luminosa e trasparente, come una goccia d’acqua.

IV. L’ESTRAZIONE

Il ciclo del profumo culmina qui: nell’estrazione. Il gelsomino, fiore emblematico di Grasse, viene raccolto prima che il sole raggiunga lo zenit, nei mesi da agosto a ottobre.



La lavorazione di questi fiori fragilissimi inizia entro poche ore: pesatura, passaggio nei cesti di metallo, irrorazione con solventi a caldo.



Una volta evaporato il solvente, i fiori sprigionano tutta la loro potenza olfattiva in una cera molto aromatica, la concreta. Da 350 kg di fiori si ottiene 1 kg di concreta.



Da qui, in base agli ordini ricevuti dal laboratorio Parfums di Chanel, l’alcol viene separato dalla sostanza profumata per ottenere l’assoluta, un liquido estremamente concentrato utilizzato nelle formule dell’Extrait del N°5 di Chanel – l’essenza più pura del fiore, destinata alle formule più nobili.




Questo processo, controllato in ogni passaggio, garantisce tracciabilità completa e costanza olfattiva: è la filiera corta della profumeria d’alta gamma. Un valore unico e raro, ancora più prezioso perché invisibile.

V. IL RICORDO

Giusto il tempo di un ultimo sguardo sospeso tra il verde dei campi e il blu del cielo, ed ecco il momento dei saluti.





Ma il ricordo di questo viaggio è per sempre, proprio come la consapevolezza che il profumo sia un’arma infallibile…




…sempre a portata di mano per raccontare la nostra storia, esprimere la nostra individualità e celebrare le storie che ci emozionano.



Come quelle di Grasse.


Come quelle di CHANEL.


Photos by Johnny Carrano.
Thanks to Chanel Beauty.
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