Siamo ormai a metà 2025 e, non vogliamo sbilanciarci troppo, ma seguendo l’onda del 2024, anche quest’anno si sta rivelando straordinario per il cinema horror, segnando un rinascimento del genere gotico. Dopo anni di dominazione dell’horror moderno, il cinema sta riscoprendo il fascino immortale delle creature classiche che hanno terrorizzato generazioni di spettatori e non solo: perché spesso e volentieri, si tratta di personaggi che derivano dalla letteratura e da quei romanzi dalle tinte fosche che, nel presentare una situazione “fantastica”, sono in grado di raccontare la realtà, le emozioni e l’essere umano nel modo che comunica meglio in assoluto.
Vampiri, non-morti, licantropi e presenze misteriose sono solo alcuni dei protagonisti che arrivano sui grandi schermi in declinazioni più o meno rivisitate rispetto alle ispirazioni originali ma comunque, sempre inquietanti, dimostrando come gli archetipi del terrore, quello puramente gotico, sia in grado di spaventare e affascinare ancora. E ancora. E ancora.
Vampiri: ancora e sempre tra noi
“Nosferatu” – L’ossessione eterna

Robert Eggers, il visionario regista di “The Witch” e “The Northman”, riporta in vita il leggendario Nosferatu con un remake che arricchisce il proficuo genere vampiresco (sia per libri che per film e serie tv) di nuove sfumature. Una storia gotica di ossessione, ambientata nella Germania di metà 800, tra Ellen, una giovane donna tormentata e il conte Orlok, un vampiro ancestrale e terrificante. Il film esplora i temi eterni dell’ossessione, della seduzione e della corruzione morale che rendono il vampiro una figura tanto affascinante quanto spaventosa. L’atmosfera gotica autentica, le musiche e i costumi contribuiscono al successo di questo film, che riporta l’horror alle sue origini più pure.
“Sinners” – Il male soprannaturale nel Sud America

Ryan Coogler, noto per “Black Panther”, si cimenta nel genere horror con “Sinners”, ambientato nel 1932 nel Delta del Mississippi. Il film, già considerato un successo sia in termini di incassi che di risonanza mediatica, presenta Michael B. Jordan in un doppio ruolo come gemelli criminali che tornano nella loro città natale solo per affrontare un male soprannaturale. “Sinners” incorpora elementi gotici e creature della notte che attingono dalla ricca tradizione del folklore del Sud America.
“Dracula: A Love Tale” – L’amore è dannazione

Questa nuova interpretazione del celebre personaggio di Dracula, vede Caleb Landry Jones nei panni del Principe delle Tenebre, in una storia che esplora il lato romantico e tragico del vampirismo. “Dracula, A Love Tale” è l’ultimo adattamento del romanzo di Bram Stoker, firmato da Luc Besson, e presenta una versione del vampiro per antonomasia che differisce dalle precedenti trasposizioni per focalizzarsi sull’aspetto sentimentale. In equilibrio tra orrore e romanticismo, il film vuole esplorare come l’amore possa sopravvivere oltre la morte e la trasformazione per raggiungere l’eternità.
I non-morti: scienza e orrore esistenziale
“Frankenstein” – Solo i mostri giocano a fare Dio

Guillermo del Toro porta la sua visione unica al classico di Mary Shelley con un cast stellare che include Jacob Elordi, Mia Goth e Oscar Isaac. Il film esplora la storia di uno scienziato brillante ma egoista che vuole sconfiggere la morte donando la vita ad una creatura mostruosa, in un esperimento dagli esiti tragici. Del Toro, maestro dell’horror poetico, promette di restituire profondità filosofica ed emotiva a una storia ricca di simbolismi, concetti esistenziali e dettagli. In un’epoca di grandi cambiamenti e progressi come la nostra, la sua interpretazione vuole farci riflettere sulle tematiche dell’ambizione, della responsabilità stessa e di cosa significhi essere umani.
“28 Anni Dopo” – L’evoluzione dell’apocalisse zombie

Il terzo capitolo della saga iniziata con “28 Giorni Dopo” vuole portare il concetto di non-morti a nuovi livelli di terrore, in modo sempre più attuale e realistico, cavalcando l’onda di prodotti del genere di successo come “The Last Of Us” e “The Walking Dead”. Questo film rappresenta l’evoluzione naturale del sottogenere zombie, esplorando come la società possa adattarsi a una realtà post-apocalittica dove i confini tra vivi e morti sono definitivamente sfumati.
“Wolf Man” – Il lato selvaggio dell’umanità

Il nuovo “Wolf Man”, diretto da Leigh Whannell, reimmagina il mito del licantropo attraverso una lente psicologica contemporanea. La storia segue Blake e sua moglie Charlotte mentre visitano la casa d’infanzia isolata di lui nell’Oregon rurale dove, dopo un misterioso attacco animale, rimangono intrappolati e Charlotte deve confrontarsi con la trasformazione di Blake. Il film esplora temi come l’isolamento, la perdita di controllo e la natura bestiale che si nasconde in ogni essere umano, utilizzando la trasformazione licantropa come metafora dei nostri istinti più primitivi e incontrollabili.
Bonus “presenze”: il terrore dell’ignoto
Questi titoli rappresentano una tendenza inedita nell’horror contemporaneo, dove creature e presenze sfuggono alle categorizzazioni tradizionali per esplorare nuove strade, influenzati dalla realtà attuale e rispondendo ad alcuni quesiti esistenziali tra paura e riflessione.
“Companion” – All You Need Is AI

“Companion” è un thriller sci-fi dalle sfumature horror scritto e diretto da Drew Hancock, incentrato sulla “ribellione” e la scoperta di cosa significhi essere liberi da parte di un androide sottomesso, creato per la compagnia umana. Il film esplora il tema dell’intelligenza artificiale in tutte le sue infinite possibilità e soprattutto, mettendocene in guarda, sollevando domande inquietanti su cosa significhi essere umani.
“The Monkey” – Liberarsi dal trauma

Il film, diretto da Osgood Perkins e basato sul racconto di Stephen King, racconta la storia di due fratelli gemelli, Hal e Bill, che si ritrovano a confrontarsi con i traumi della loro infanzia e ad una serie di morti violenti legate ad una misteriosa scimmietta giocattolo. Il legame tra passato e violenza, il simbolismo del gioco che diventa un simbolo di male e violenza: le premesse ci sono, a voi affrontare il mistero e l’oscurità di questa storia…
“The Woman in the Yard” – La profondità del silenzio

Un’immagine costante, misteriosa e disturbante: è la donna velata di nero seduta nel giardino della casa di Ramona e dei suoi due figli. Non ha bisogno di parole o movimento improvvisi per spaventare. La sua esistenza è un silenzioso monito che porta a riflettere su tematiche profonde quale depressione, legami famigliari e forza personale. In questa semplice casa, la quotidianità diventa horror e la facciata di normalità cade pezzo dopo pezzo: risultato? Un film intimo e inquietante che ci ricorda l’importanza del combattere i nostri mostri, giorno dopo giorno.
“The Conjuring: Il Rito Finale“- Il male non muore mai

L’ultimo capitolo della saga di “The Conjuring”, uno dei cicli narrativi dedicati al paranormale più redditizi e proficui, continua ad analizzare le presenze demoniache e le forze soprannaturali che hanno tormentato i Warren per decenni e che tornano ora sul grande schermo per seguire il caso dell’infestazione della famiglia Smurl. Tra psicologia e sovrannaturale, tra bene e male, è la resa dei conti: ci si può davvero liberare dei propri fantasmi?
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