Per celebrare il lancio della loro prima collaborazione, la visionaria di Sweed Beauty, Gabriella Elio e la musa del digital Elisa Maino si sono riunite al Ralph Lauren bar per una conversazione sincera e profonda. Unendo la filosofia minimalista e funzionale di Gabriella con l’approccio espressivo e personale di Elisa al mondo del beauty, le due menti creative mi hanno raccontato dei loro valori condivisi, ispirazioni storiche, e cosa significa sentirsi a proprio agio nella loro pelle.
Svelando la loro nuova avventura con la lip combo di Elisa per Sweed Beauty, riflettono su identità, visione e sul silenzioso potere dei rituali, sia personali sia professionali, che hanno plasmato il loro viaggio.

Qual è il vostro primo ricordo legato al beauty?
E: Il mio primo ricordo è mia nonna, nel bagno di casa sua, che mi truccava. Io ho sempre amato i rossetti, e ricordo che lei adorava una shade specifica di rosso, ma mi diceva: “Tu non puoi uscire con questo rosso”. Quindi, mi comprò un lip balm rosso e il nostro rituale prima di uscire da allora includeva sempre io che mi mettevo il lip balm e lei che si metteva il rossetto. Poi, quando sono diventata grande, lei mi ha regalato quel suo stesso rossetto rosso, che ho ancora ben conservato.
G: Quando ero piccola, mia madre aveva un bellissimo rossetto dorato: quando lo aprivi, era verde, ma quando lo applicavi sulle labbra, diventava rosa. Era un prodotto davvero fantastico, adoravo giocarci. Penso ancora che il makeup sia magia, quindi è un ricordo che non dimenticherò mai, il rossetto verde che diventava rosa.
Ora grandi notizie – la vostra prima co-collezione. Come è nata la collaborazione e cosa la rende speciale?
E: Un anno fa, io e Gabriella ci siamo conosciute proprio qui, al Ralph Lauren Bar. Da subito, si è creato un bel feeling tra di noi. Io conoscevo Sweed Beauty, e da quel momento mi sono messa in contatto con il suo team, persone sempre molto carine con me, che avevano già notato che utilizzavo i loro prodotti in maniera organica. Io sapevo che Sweed aveva fatto delle capsule collection con altre talent precedentemente, quindi quando mi è arrivata la richiesta da parte loro di farne una con me, la prima capsule con una talent italiana, per me è stato super emozionante. È stato un onore collaborare con un brand che già conosce bene il settore e che quindi mi ha saputo indirizzare, anche se mi hanno davvero lasciato carta bianca per quanto riguarda le shade. Il loro Le Lipstick l’ho sempre adorato, è molto comodo da utilizzare. Secondo me, l’attenzione che Sweed mette nei dettagli è quello che fa la differenza. Il mercato è saturo, ma Sweed ha una grandissima risonanza, pur essendo un brand con una gamma di prodotti mirata. Però tutti i prodotti sono stupendi, tutti sono ideali.
G: Sì, ci siamo incontrate proprio a questo tavolo un anno fa. Ricordo che Elisa stava usando il Cloud Mascara! Quindi, penso sia stato un processo abbastanza organico perché quando qualcuno ama il brand, come faceva e fa Elisa, quello è l’obiettivo, quella è la persona con cui bisogna lavorare. Era destino e anche la sua community desiderava e chiedeva in continuazione le combo labbra che stava usando, quindi sentivo che la collaborazione doveva avvenire.

Come avete unito le vostre visioni? La visione di Elisa con il DNA di Sweed?
E: Non c’è stato nemmeno un momento in cui non ci siamo trovati, anzi eravamo sempre d’accordo sull’andare con calma e ragionare bene sulle cose, sapendo riconoscere il momento giusto e quando potevamo migliorare. Il segreto del successo di questa collaborazione secondo me è proprio che non c’è mai stata fretta e non ci sono mai stati nemmeno dei limiti, il che non succede spesso. Mi sono sempre sentita libera di prendermi il mio tempo, di ragionare, e ogni mia richiesta veniva accolta da loro in maniera sempre premurosa.
G: Elisa è già naturalmente una Sweed girl, quindi non è stato difficile. Poi, volevamo anche essere “più Elisa”, fondamentalmente, volevamo che la sua visione prendesse vita. Sweed è un brand vegano e clean che crede nel “less is more“, “essere sé stesse”, per aumentare la fiducia delle donne in sé stesse, quindi abbiamo sentito che era un modo naturale di lavorare. Sai, volevamo che Elisa scegliesse i colori e la visione, ha persino fatto il servizio fotografico da sola, volevamo creare quello che voleva lei, e mantenerlo il più semplice possibile.
Gabriella, vi state espandendo nella skincare con il nuovo siero per capelli e le patch gel per occhi di Sweed – cosa ha ispirato questa mossa oltre il makeup?
Il siero per capelli è stata una mossa abbastanza ovvia perché le persone ci avevano chiesto di crearlo. Stavano usando il nostro siero per sopracciglia sui loro capelli, e mi mandavano messaggi dicendo che funzionava!
Per quanto riguarda i patch gel per gli occhi, penso la zona occhi sia il nostro forte, quindi sembrava anche naturale estendere la nostra gamma con un prodotto per gli occhi.
Gabriella, hai iniziato la tua carriera come makeup artist, mentre Elisa, hai iniziato la tua carriera su YouTube. Quale momento o intuizione vi ha spinto nel gioco, e com’erano i primi giorni della vostra carriera?
G: Ho iniziato con un tirocinio in un negozio che vendeva makeup in Svezia. Adoravo provare i prodotti sulle donne, e ricordo che erano così stressate, dicevano, “Voglio solo comprare un prodotto”, e io dicevo, “Dammi 5 minuti, voglio mostrarti cosa puoi fare”. Durante quei 5 minuti mentre provavo i prodotti su di loro, vedevo come diventavano sicure, felici, iniziavano a sorridere, e si trasformavano nella versione migliore di loro stesse.
Quindi, questo mi ha fatto davvero innamorare del lavoro nel beauty perché col beauty puoi far sentire le persone migliori.
Nei miei primi giorni con Sweed, quando abbiamo lanciato le nostre ciglia finte, io quelle ciglia le stavo usando sui miei clienti, ed è così che tutto è iniziato. Poi abbiamo sviluppato il siero, il mascara, e altri prodotti, quindi è stato tutto molto naturale.
E: Io ho iniziato a 12 anni con un canale YouTube, quindi mi sono “ritrovata” a fare questo lavoro col tempo. All’epoca, da così piccola, non avevo un vero e proprio obiettivo, mi interessava truccarmi, fare video con la mia migliore amica del tempo; inizialmente, li postavamo privati, poi, con la tutela e il permesso dei nostri genitori, abbiamo iniziato a renderli pubblici.
L’evento che mi ha spronata ed ispirata, per cui mi sono trasferita a Milano, è stato scrivere un romanzo con mia nonna. Quando è venuta a mancare, ho pubblicato questo romanzo per lei, come tributo, che ha avuto un grande successo in Italia. Col tempo, ho conosciuto anche il mondo del makeup, e il mondo lavorativo in generale, in cui pian piano mi sono inserita. Il makeup, poi, è sempre stato una colonna portante della mia vita, sempre grazie a mia nonna, come dicevamo prima.
“Il makeup, poi, è sempre stato una colonna portante della mia vita”

Guardando indietro, quali sono state le sfide più grandi che avete affrontato diventando imprenditrici – e come le avete superate?
G: Quando diventi imprenditrice, nessuno ti dice come fare le cose, devi capirle da sola, quindi direi che questa è stata la sfida più grande. Non c’è una roadmap, non c’è una guida, quindi fai le cose e speri per il meglio. Inoltre, per me che lavoro con molti paesi in tutto il mondo, i fusi orari sono un’altra grande sfida, il fatto che devo essere sveglia a qualsiasi ora. Ma allo stesso tempo, mi dà così tanto piacere, perché è come mettere insieme un puzzle, quando tutti i pezzi si uniscono, e incontri molte persone divertenti lungo la strada, quindi è bello.
E: Penso che la sfida più grande, e parlo come persona abbastanza determinata e ambiziosa, sia la pressione che senti su di te. In qualsiasi cosa tu faccia, se ci metti molto sforzo, molta dedizione, tendi sempre ad avere, secondo me, la paura del fallimento, o di non riuscire a farcela. E non sto parlando di numeri, sto parlando di soddisfazione personale.
Non è così comune svegliarsi ogni mattina e dire, “Sono felice della mia vita, sono felice di quello che faccio”. Quindi, anche reinventarsi, trovare sempre ispirazione, e anche il coraggio di cambiare una situazione se non ti piace, è una grande cosa. Quindi forse la sfida più grande è il fatto che non ti senti mai soddisfatta e cerchi di non aver paura di cambiare le cose.
Cosa vi entusiasma di più riguardo a dove si sta dirigendo Sweed, o la vostra carriera in generale, in questo momento?
E: Sicuramente, la soddisfazione più grande, in generale ma anche per quanto riguarda la collaborazione con Sweed, è quando un brand si rivolge a te e crede in te. Ci sono un sacco di persone che fanno quello che faccio io, però essere scelta per un determinato motivo e per determinati valori che so che rappresentano anche il brand che sta facendo questa richiesta è ovviamente molto soddisfacente. Ti fa pensare che stai facendo qualcosa di “giusto” in un ambiente che spesso viene anche molto criticato e che è molto competitivo.
Poi, secondo me, la community di Sweed e la mia si sono un po’ fuse ora, e penso sia stato proprio un bel match.
Un match perfetto.
G: Sì! Sai, adoro incontrare donne incredibili, collaborare con loro. Mi piace davvero, davvero tanto, e specialmente giovani talenti come Elisa, perché so che ha un futuro incredibile davanti, quindi sarà molto entusiasmante seguirlo. E vorrei anche essere una mentore se mai volesse creare il suo brand o fare qualcosa del genere, sarò sempre qui per supportarla. Penso sia così importante avere una persona così nella tua rete, tra i tuoi amici. E anche, per me, personalmente, amo che stiamo lavorando preservando la natura. Abbiamo fatto un viaggio all’inizio di quest’anno in Messico, dove stavamo salvando tartarughe marine. Dato che siamo un brand vegano e pulito, salviamo una tartaruga marina per ogni mascara venduto, e abbiamo avuto il piacere di invitare 12 donne da tutto il mondo in Messico e farlo insieme. Ci piacerebbe fare di più di questo.


Cosa sta ispirando attualmente la vostra creatività? Ci sono trend o movimenti che vi stanno influenzando in questo momento?
G: Non mi piacciono i trend, ma in generale, amo le donne scandinave e il loro tipo di bellezza. Ma con Sweed non seguiamo nessun trend. Siamo più per la bellezza classica, senza tempo. Sai, il mio “motto di bellezza” da quando ero una makeup artist era: non vuoi mai guardare una foto di te stesso dove ti senti tipo, “Oh mio Dio, perché ho seguito quel trend? Non sono più io”. Penso che quando si tratta di makeup, dovresti sempre optare per il less is more ed essere classica, senza tempo, perché quello vince sempre, e non te ne pentirai mai.
La mia creatività è molto tecnica quando si tratta di prodotti, perché voglio davvero creare prodotti che non esistono, formule che non ci sono ancora. Di solito, quando faccio prodotti, penso alla bellezza vegana e pulita, ma anche a prodotti che devono funzionare su pelle matura, su tipi di pelle con rosacea e acne, tipi di pelle sensibile, quindi quello può essere una sfida: trovare le formule giuste e anche farle durare sulla pelle perché, parlando da makeup artist, non siamo non ci piace un prodotto che sembra bello solo per un’ora, deve sembrare bello per 10, 15 ore. Inoltre, voglio formulare qualcosa che le persone amano davvero.
E: Io cerco di cogliere tanto da quello che mi circonda o da quello che vedo. Non ho un trend in particolare o una persona che seguo in un determinato settore. Anche quando incontro qualcuno e mi ci trovo bene, cerco di cogliere sempre le cose positive che mi colpiscono di quella persona in quella situazione, e pensarle su di me, capire se una certa cosa la vorrei anche io a livello personale o estetico. Forse, non avere la fretta o non sentirsi in dovere di seguire dei trend, è utile… Ovviamente, si spera di lanciarli piuttosto! [ride]
Qual è un prodotto nella lineup di Sweed che vi piace particolarmente, o a cui vi sentite particolarmente legate, che amate molto?
E: Sicuramente, se dovessi scegliere un prodotto, che trovo anche molto iconico di Sweed, sarebbe Le Lipstick. Oltre ad essere bello da vedere, è comodo, puoi usarlo nelle combo labbra ma anche da solo, è un passe-partout che hai sempre nella borsa, ed è anche molto semplice da applicare. È un prodotto che sento molto mio, perché io magari spesso sono un pochino più semplice ma allo stesso tempo spesso mi piace essere un po’ più bold, è Le Lipstick è perfetto per ottenere entrambi i risultati.
G: Direi che i prodotti che sembrano speciali per me in questo momento sono il Lip Combo Vanda – January che Elisa ha creato. Penso che il Lip Combo sia così iconico e figo, e ci mancava davvero quel colore, e sta davvero bene a tutti. È un colore così bello, e la texture è incredibile. E inoltre non hai quasi bisogno di uno specchio per metterlo, è così facile da applicare, amo davvero quel kit. A parte quello direi la nostra Miracle Powder, perché sembra il filtro Instagram Parigi sulla pelle.

Chi è la vostra icona di stile?
E: Io ce l’ho: Rosie Huntington-Whiteley.
G: Sì, sono d’accordo, Rosie ha davvero uno stile fantastico! Se dovessi dire qualcuno dei tempi passati, penso Jackie O. È molto elegante e classica, è anche un’icona senza tempo.
E qual è il vostro prodotto beauty must-have?
E: Io ne ho tanti. Forse il mascara è uno dei miei principali must-have, in particolare quello di Sweed, perché ti dà subito quel tocco in più. Anche se ti piace il makeup-no makeup, lo porti in borsa, ti fai un trucco super semplice per il giorno, metti il mascara per la sera e il tuo look cambia completamente. È un prodotto universale, che tutte abbiamo. Secondo me è molto affascinante l’idea che se prendi dieci ragazze e apri il beauty-case di ognuna, ci trovi un mascara.
G: Mi piace la matita illuminante per occhi di Sweed – adoro usarla dentro la rima ciliare interna quando è un po’ arrossata, apre davvero lo sguardo. Fa sembrare i tuoi occhi più grandi, sembri più sveglia, quindi penso che aiuti davvero. Anche se non indosso makeup, adoro mettere quella.
Per me, il makeup è una sorta di scudo. Se sono truccata, mi sento più bella, mi sento più potente e, di conseguenza, mi sento più sicura di me. Qual è la vostra “arma di bellezza”? Che ruolo gioca il makeup nella vostra vita?
E: Io penso che non sia solamente il fatto di essere truccata che ti dia sicurezza, ma anche tutto quello che c’è prima, ovvero il tempo che ti prendi per prepararti. La prep è un rituale di bellezza che automaticamente, se ti vedi spenta e sottotono, ti fa sentire di nuovo bella. Non è tanto il risultato finale che ti fa sentire confident, ma come ci sei arrivata in un momento in cui pensavi solo ed esclusivamente a valorizzarti. Alla fine, il segreto è riuscire ad individuare le accortezze necessarie per renderti la versione migliore di te, quella che ti piace di più.
G: Il makeup per me ha il ruolo di farmi essere più me stessa. Mi sento più femminile, mi sento più come me stessa quando indosso makeup. Non so se mi cambia, ma sicuramente mi fa sentire più me stessa.
Qual è la vista migliore a cui potete pensare? Cosa vorreste vedere quando aprite la finestra?
E: Il mio cane! [ride] A parte questo, mi piacerebbe aprire gli occhi e trovare al mio fianco tutte le persone che sono in grado di rendermi migliore. Mi piacerebbe svegliarmi e sapere di avere tutto quello che sogno e che spero, la salute, la felicità. Sai, magari un giorno ti svegli e il tuo primo pensiero è che il lavoro va male, hai litigato col fidanzato, e dici: “Non volevo svegliarmi”, mentre capita quella volta in cui ti svegli e pensi che non c’è nulla che cambieresti, e sei contento di iniziare la giornata, ed è bellissimo.
G: Direi svegliarmi al mattino presto con il sole e un cielo blu e l’oceano che luccica, penso sia bellissimo.
Qual è l’ultima cosa che avete imparato su voi stesse grazie al vostro lavoro?
E: Per me, che sono in grado di ridare una certa “frizzantezza” alle situazioni. Spesso ti rendi conto che le cose sono piatte, che sia la vita lavorativa sia quella privata non ti danno più emozioni. Ho quindi capito che a volte bisogna staccare un attimo, annoiarsi un po’. È importante, anche se spesso abbiamo paura di annoiarci, di rimanere da soli con i nostri pensieri, ma secondo me è in quei momenti che capiamo cosa c’è da cambiare, e sentiamo la mancanza di altre cose che davamo per scontate, di cui ci rendiamo conto che abbiamo bisogno, che ci piacciono. Ogni tanto, semplicemente devi lasciare andare quello che hai per renderti conto della sua importanza.
G: Mi sono insegnata a non sudare per le piccole cose. Quando le cose vanno male, cerco di non reagire e semplicemente andare avanti. Ma non so se l’ho imparato su me stessa, è più che mi sono insegnata a non reagire o preoccuparmi, e semplicemente vedere le cose dal quadro generale.
Cosa significa per voi sentirvi sicure e a vostro agio nella vostra pelle?
E: Avere un rituale, un momento per sé, che anche in questo caso non vuol dire prendersi cura della propria pelle pensando solo al risultato finale, ma proprio ritagliarsi del tempo per sé stessi anche a livello mentale. Essere più belli e avere una bella pelle dev’essere una conseguenza. Quando si è più tristi, si tende a trascurarsi, no? Mentre quando ti prendi cura di te, vuol dire automaticamente che stai bene, quando abbiamo la voglia di prenderci cura di noi, dobbiamo ritenerci fortunati ad essere contenti di farlo.
G: Per me si tratta più di non lasciare che nessun rumore si avvicini per chiuderti e di non confrontarti con nessuno o niente e semplicemente fare le tue cose.
Qual è il vostro posto felice?
E: Casa mia a Milano con il mio cane, il mio fidanzato e la mia famiglia. Mi rendo conto di essere fortunata a viaggiare tanto, però non c’è un posto come casa mia.
G: Sono d’accordo, per me è lo stesso, il mio letto a Stoccolma. Penso che entrambe viaggiamo molto, quindi non riusciamo a stare a casa così tanto, e per questo il lusso è essere a casa. Le persone spesso vogliono viaggiare e vedere cose, ma per noi è l’opposto, desideriamo essere a casa e mangiare pasti fatti in casa.
E: Pace e relax.

Thanks to Sweed Beauty.
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