Il mondo del cinema è letteralmente sotto i riflettori. Proprio per questo motivo, ogni azione che accade al suo interno può facilmente aprire la strada a qualcosa di buono oppure interromperla rovinosamente. Diamo spazio ad alcune delle donne e degli uomini che lottano per la equal pay (parità salariale), e alla possibilità di dimostrare le capacità di tutti in un mondo, come quello del cinema, che ha il potere di riflettere e smuovere altri settori dove la discriminazione, qualsiasi essa sia, è tangibile, ma ancora “nascosta”.
Oggi vogliamo parlarvi di women’s empowerment. E per quelli più venali tra voi, nel caso non l’abbiate notato, le donne del cinema (siano esse di fronte alla telecamera o dietro, o stiano scrivendo una storia) sono in grado di fare soldi, e anche parecchi!
Speriamo che la recente marcia delle donne al Festival del Cinema di Cannes non rimanga un episodio isolato e che si continui invece a parlare di tutte le iniziative e le azioni di così tante persone e, perché no, unirsi a loro!
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Women’s Empowerment – Reese Witherspoon
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Reese Witherspoon, oltre ad essere un’attrice (Oscar come migliore attrice per il film “Quando l’amore brucia l’anima”) è anche un’incredibile produttrice. Ha fondato la casa di produzione “Hello Sunshine” per creare e scoprire “contenuti che celebrino le donne e le mettano al centro della storia”. Se il nome della società vi dice poco, pensate ai film come “Wild” e “L’amore bugiardo – Gone Girl”, nominati a ben 3 Oscar, e alla serie “Big Little Lies – Piccole grandi bugie”, che l’anno scorso ha vinto 8 Emmy.
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Women’s Empowerment – Cate Blanchett
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Ha fatto la storia quando, come Presidente della giuria al Festival del Cinema di Cannes del 2018 ha marciato insieme ad altre 81 donne sulla croisette di Cannes, in una silenziosa protesta per la scarsità di registe donne nell’industria del cinema.
“Le donne non sono una minoranza nel mondo, eppure lo stato attuale del mondo del cinema dice il contrario. Come donne, affrontiamo tutte le nostre personali sfide, ma oggi stiamo insieme su questa scala come simbolo della nostra determinazione e impegno per il progresso. Le scale della nostra industria devono essere accessibili a tutti. Saliamole”.
La marcia su quei gradini è stata organizzata da un nuovo movimento chiamato 5050×2020, che si batte per la parità di genere e maggiore diversità nell’industria cinematografica francese.
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Women’s Empowerment – Ava Duvernay
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A proposito di fare la storia, la regista e sceneggiatrice americana la sta facendo da anni, abbattendo una barriera dopo l’altra, per esempio, è stata la prima regista afro-americana ad aver ottenuto una nomination all’Oscar (per il suo film “Selma – La strada per la libertà”), la prima donna a vincere il Director’s Prize al Sundance Film Festival (“Middle of Nowhere”) e la prima regista afro-americana ad essere nominata per i Golden Globe (“Selma – La strada per la libertà”).
Attraverso il suo lavoro spera di essere di ispirazione per la prossima generazione di registi; del suo ultimo film da regista “Nelle pieghe del tempo” ha detto: “Voglio solo che ragazze di colore, giovani donne di tutti i colori, che si vedano come eroine”.
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Women’s Empowerment – Michelle Obama
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Abbiamo conosciuto il suo instancabile lavoro durante gli 8 anni trascorsi come First Lady alla Casa Bianca. Assieme al marito Barack Obama, sono ora pronti a conquistare l’industria del cinema: hanno siglato un accordo con Netflix per produrre serie, documentari e docu-serie.
Riguardo a questa nuova avventura ha detto: “Abbiamo sempre creduto nel potere della narrazione nell’ispirarci, nel farci vedere in modo differente il mondo che ci circonda, e di aiutarci ad aprire le nostre menti e il nostro cuore agli altri”.
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Women’s Empowerment – Benedict Cumberbatch
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L’attore britannico ha recentemente dichiarato che rifiuterà qualsiasi tipo di progetto in cui le donne non ottengano lo stesso salario: “Guarda le tue quote. Chiedi alle donne quanto vengono pagate e dì ‘Se non è pagata come gli uomini, io non lo faccio’”.
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Women’s Empowerment – Patty Jenkins
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Ha rappresentato una grande svolta nell’industria quando è diventata la prima regista donna a dirigere un film su un supereroe, “Wonder Woman”, che è diventato anche il film con maggiori incassi diretto da una donna.
Assieme alle attrici di “Wonder Woman”, Gal Gadot e Lynda Carter, al presidente della DC Entertainment Diane Nelson e alla segretaria della Nazioni Unite Cristina Gallach, Jenkins è apparsa alle Nazioni Unite il 21 Ottobre 2016, nel 75° anniversario della prima comparsa di Wonder Woman. In quell’occasione Wonder Woman fu designata “Honorary Ambassador for the Empowerment of Women and Girls”.
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Women’s Empowerment – Kristen Stewart
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Un altro passo avanti insieme alla già citata marcia silenziosa, è stato fatto durante il più famoso Festival del Cinema francese in occasione dell’ultima edizione. E dovremmo chiamarlo un passo a piedi nudi! Sì, perché l’attrice americana, membro della giuria a Cannes, ha snobbato il rigoroso dress code che vorrebbe tutte le donne in tacchi alti sul tappeto rosso, togliendoseli davanti a tutti poco prima di salire la scalinata del Palais.
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Women’s Empowerment – Chiara Tilesi
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La produttrice cinematografica italiana è la fondatrice di “We Do It Together”, una casa di produzione no-profit creata per finanziare e produrre film, documentari e serie TV, esclusivamente dedicati all’empowerment delle donne. “Noi crediamo di poter creare un movimento, con uomini e donne, con parole e azioni, che cambierà il paradigma del tutto obsoleto e discriminatorio che vediamo nei media. E, facendo così, l’emarginazione delle donne in tutto il mondo. Il nostro obiettivo è creare contenuti da parte delle donne, sulle donne, ma per tutti”.
Cliccate qui per saperne di più su “We Do It Together“.
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Women’s Empowerment – William H. Macy
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Quando l’anno scorso la sua co-protagonista nella serie TV “Shameless” Emmy Rossum si è rifiutata di firmare il rinnovo del contratto, salvo un adeguamento dello stipendio per renderlo uguale a lui, l’attore l’ha appoggiata su tutti i fronti dicendo: “È un gioco da ragazzi, è ovvio. Emmy è nella maggior parte delle scene, lavora più duramente di chiunque altro, è una brillante attrice. È la colla che unisce il cast”.
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Women’s Empowerment – Jessica Chastain
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È membro del comitato consultivo della casa di produzione appena citata, “We Do It Together”. Del suo impegno per la parità di retribuzione ha dichiarato “farò tutto il possibile per essere presente e per supportare ogni organizzazione che dia credito e crei opportunità per le donne”.
All’inizio di quest’anno, la vincitrice dell’Oscar Octavia Spencer ha rivelato che Chastain l’ha aiutata a guadagnare 5 volte lo stipendio che aveva originariamente chiesto per un ruolo.
Ha anche collaborato con Ralph Lauren Fragances per il lancio della campagna “Lead like a woman”, per incoraggiare il dibattito sulla chiusura del divario tra uomini e donne.
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Women’s Empowerment – Megan Ellison
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Una fatto curioso per farsi un’idea di chi sia, se il nome non dovesse dirvi nulla. Nel 2014 Ellison (fondatrice della casa di produzione e distribuzione Annapurna Pictures) è diventata la prima donna e la quarta persona a ricevere due nomination agli Oscar per il Miglior Film: “Lei” e “American Hustle – L’apparenza inganna”.
Sulla sua idea di arte una volta ha detto: “L’arte non appartiene ai pochi, ma ai molti e credo che la prospettiva che stiamo presentando al mondo non dovrebbe venire da un piccolo sottoinsieme di persone. È un disservizio per tutti noi”.
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La lista potrebbe continuare all’infinito, con Penelope Cruz che ha rivelato che lei e il suo co-protagonista Javier Bardem hanno ricevuto lo stesso compenso per “Everybody Knows”, o le innumerevoli iniziative portate avanti dal Sundance Institute e dal Tribeca Film Institute. Come ha detto Ava Duvernay, dobbiamo continuare a lavorare ed educare le giovani generazioni in modo che parleremo solo di registi e attori e delle storie che raccontano piuttosto che di ciò che è sbagliato sul set. E lo stesso vale per ogni altro settore lavorativo.